Gli esordi

Ibrahimović nasce a Malmo, nella Svezia meridionale, il 3 ottobre del 1981, figlio di immigrati jugoslavi: il padre, Šefik Ibrahimović, è un bosgnacco originario di Bijeljina(nell'odierna Bosnia ed Erzegovina),[35] mentre la madre, Jurka Gravić, è una croata di religione cattolica[36] originaria di Prkos, frazione del comune di Škabrnja (nell'odiernaCroazia).[37] Cresce a Rosengård, sobborgo di Malmö[38] densamente popolato da immigrati.[39]

Da giovanissimo entra a far parte della squadra del Balkan, aggregato alla formazione dei ragazzi di due anni più grandi di lui.[22] Tra le sue prestazioni da bambino spicca quella nella partita contro il Vellinge quando, entrato nella ripresa sul risultato di 4-0 per la squadra avversaria, capovolge le sorti dell'incontro segnando gli 8 gol che fissano il risultato finale sull'8-5 per la sua squadra.[22][40]

Malmö FF

Nel 1995, all'età di 13 anni, viene acquistato dalla squadra della sua città, il Malmö FF.[41] Il 19 settembre 1999 fa il suo esordio nella Allsvenskan, subentrando contro l'Halmstad, e il 30 ottobre dello stesso anno segna il primo gol contro il Västra Frölunda.[42] Nella stagione successiva, dopo la retrocessione in Superettan, diventa titolare della squadra[43]con cui conquista la promozione in Allsvenskan e di cui risulta il miglior marcatore stagionale con 12 reti in 26 partite.[44] Nella prima partita dell'Allsvenskan 2001, il 9 aprile 2001contro l'AIK, segna un doppietta, la prima nella massima serie svedese.[42][45] Fino al 2001 colleziona complessivamente 40 partite e 16 gol tra Allsvenskan e Superettan con il Malmö FF; nel corso dello stesso anno viene inserito nella lista dei 100 migliori giovani calciatori stilata da Don Balón.[46]

Ajax

Nel 2001 viene ceduto all'Ajax di Leo Beenhakker per 19,2 milioni di fiorini (7,8 milioni di euro[47]), diventando l'acquisto più costoso nella storia del club di Amsterdam.[48] Tuttavia l'affermazione del calciatore avviene sotto la guida tecnica di Ronald Koeman. Con l'Ajax debutta nelle competizioni UEFA per club l'8 agosto 2001 nella gara valevole per l'andata del terzo turno preliminare della Champions League 2001-2002 contro il Celtic (1-3),[47] che elimina l'Ajax relegandolo in Coppa UEFA. Nel corso della stagione Ibrahimović gioca 33 partite e segna 8 gol, tra cui il golden gol contro l'Utrecht che vale la vittoria della Coppa d'Olanda 2001-2002.[47] Nella stagione successiva disputa per la prima volta la fase a gironi della Champions League, segnando una doppietta nella prima giornata contro il Lione.[47] In totale nei Paesi Bassi gioca 106 partite segnando 46 gol e con l'Ajax vince due campionati olandesi (2001-2002 e 2003-2004), una Coppa d'Olanda (2001-2002) e una Supercoppa d'Olanda (2002).


Juventus

Nell'estate 2004 è la Juventus ad acquistare il giocatore per 16 milioni di euro.


Nel primo anno in bianconero è decisivo per la conquista del 28º scudetto[27] (titolo poi revocato in seguito allo scandalo del calcio italiano del 2006). Diventa ben presto insostituibile, segnando all'esordio in campionato in Brescia-Juventus 0-3,[51] e ripetendosi con marcature importanti, come la doppietta alla Fiorentina o la tripletta al Lecce. L'annata è, però, segnata da alcune intemperanze, come il pestone a Còrdoba e la testata a Mihajlovic in Juventus-Inter 0-1 del 20 aprile 2005. In campionato colleziona 35 presenze e in totale segna 16 gol, ma non realizza nemmeno una rete in Champions League.

Il suo secondo anno alla Juventus è meno brillante. Segna 10 gol (7 in campionato e 3 in Champions League). Il primo gol in campionato arriva non prima dell'ottava giornata contro il Lecce e il secondo gol stagionale arriva dopo tre giornate contro il Livorno (batte Amelia con un pallonetto al volo).[53]

In Champions League segna 3 gol, tutti durante la prima fase a gironi: alla seconda giornata segna il gol del definitivo 3-0 sul Rapid Vienna,[54] nella terza giornata segna il gol della bandiera nella sconfitta per 2-1 con il Bayern Monaco, e alla quinta segna il gol del momentaneo 2-0 nella gara di Vienna vinta dalla Juventus per 3-1 ancora sul Rapid.[55]La squadra torinese, superato il Werder Brema negli ottavi di finale, verrà eliminata dall'Arsenal nei quarti di finale della manifestazione.

Disputa la sua ultima partita con la Juventus il 14 maggio 2006 contro la Reggina sul neutro di Bari.[56]

In totale, in due stagioni con la Juventus, colleziona 92 presenze, 26 gol e 17 assist, e vince due scudetti (successivamente revocati a causa dello scoppio di Calciopoli).

Inter

Il 10 agosto 2006, in seguito alle vicende dello scandalo del calcio italiano, lascia la Juventus e approda all'Inter, che si aggiudica l'attaccante per 24,8 milioni di euro.[57] Qualche anno più tardi Alessio Secco, all'epoca del trasferimento direttore sportivo della Juventus, ha rivelato che quell'estate l'Inter fu l'unica società ad aver presentato un'offerta ufficiale per il cartellino dello svedese.[58]

Dopo aver vinto la Supercoppa italiana con l'Inter, è uno dei protagonisti della stagione 2006-2007, conclusasi con la vittoria dello scudetto con cinque giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato, terminato con 97 punti. Segna al debutto contro la Fiorentina allo Stadio Artemio Franchi. Titolare del reparto avanzato di Roberto Mancini, continua a segnare con una certa regolarità comprese le due vittorie stagionali dell'Inter nel Derby di Milano. In totale colleziona 27 presenze, 15 gol e 8 assist. Appena conquistato lo scudetto, nell'aprile 2007, si fa operare a Rotterdamper un'infiammazione all'adduttore destro.[59] Viene inoltre incluso nella squadra ideale del 2007 dal UEFA, tramite un sondaggio indetto sul sito uefa.com.[60]

Anche nella stagione successiva si conferma punto di forza dei nerazzurri. Oltre a segnare con regolarità in campionato, si sblocca e realizza il primo gol in Champions League con i colori neroazzurri nella partita col PSV Eindhoven, contro cui è autore di una doppietta.


Dopo un'assenza di un mese e mezzo (dal 29 marzo 2008), torna a giocare nel secondo tempo della gara dell'ultima giornata di campionato con il Parma, contro cui realizza i due gol decisivi per la vittoria dell'ultima giornata di campionato, che sancisce la vittoria del sedicesimo scudetto interista.[62] La stagione 2007-2008, per lui, si conclude con 26 presenze, 17 gol (di cui 8 su rigore) e 9 assist in campionato, e 7 presenze, 5 gol (di cui uno su rigore) e 3 assist in Champions League.

Nella stagione 2008-2009 si afferma come centravanti titolare dell'Inter di Mourinho, collezionando 34 presenze, 25 gol e 7 assist in campionato, 8 presenze, 1 gol e 2 assist in Champions League e 3 presenze e 3 gol in Coppa Italia. Il 19 gennaio 2009 riceve l'Oscar del calcio AIC come miglior giocatore e miglior straniero del campionato di Serie A 2007-2008 e anche il premio per il miglior gol dell'anno 2008. Viene inoltre inserito dai giornalisti de L'Équipe nella squadra ideale del 2008.[63] Al termine del campionato di Serie A 2008-2009 si laurea capocannoniere del torneo[64] grazie alle 25 reti messe a segno[47] in 35 partite.


 
Barcellona

Sebbene nel 2008 avesse dichiarato di voler diventare capitano dell'Inter dopo Javier Zanetti,[65] il 23 luglio 2009 Ibrahimović lascia il ritiro statunitense dei nerazzurri per ritornare in Europa[66] a causa dell'imminente passaggio al Barcellona, club campione d'Europa in carica.[67][68]

Il trasferimento è ufficiale il 27 luglio 2009, quando Ibrahimović appone la propria firma su un contratto quinquennale; la società spagnola paga 46 milioni di euro all'Inter più la cessione del camerunense Samuel Eto'o, valutato 20 milioni.[69] Inizialmente era previsto anche il prestito per un anno del bielorusso Aljaksandr Hleb, con diritto di acquisto da parte dei nerazzurri per 10 milioni,[69] ma è saltato, e quindi il Barcellona versa altri 3 milioni circa per concludere l'affare[70] per una valutazione totale di quasi 70 milioni di euro.[71] Sul contratto dello svedese, che va a vestire la maglia numero 9, lasciata libera proprio da Eto'o, viene fissata una clausola rescissoria di 250 milioni di euro.


Esordisce ufficialmente con il Barcellona il 24 agosto contro l'Athletic Bilbao in occasione della partita di ritorno di Supercoppa di Spagna, vinta dai catalani per 3-0. Nel girone di andata della stagione 2009-2010 realizza 11 gol e fornisce 5 assist; nella fase iniziale di UEFA Champions League realizza un gol in quattro partite, fornendo anche in questa competizione un assist. Il 29 novembre, nel Clásico contro il Real Madrid, segna la rete che fissa il risultato sull'1-0 con un tiro al volo. Il 12 dicembre regala al Barcellona la vittoria nel Derbi Barceloní contro l'Espanyol, che mancava da tre anni. Nella semifinale del Mondiale per club fornisce, dopo aver evitato due avversari, un assist filtrante per il gol del vantaggio di Lionel Messi.[72]

Al termine del anno solare 2009 si aggiudica già ben 3 trofei (Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFAe Mondiale per club), termina il girone d'andata di campionato in testa alla classifica e si qualifica agli ottavi di finale di Champions League. Il 19 gennaio 2010 viene premiato dall'AIC come miglior calciatore straniero e assoluto delcampionato 2008-2009[73] e il 20 gennaio seguente viene inserito per la seconda volta nell'UEFA Team of the Year.[74]

Il 2010 non inizia nel migliore dei modi: nei primi tre mesi realizza infatti cinque gol. Il 31 marzo 2010, nell'andata dei quarti di finale diUEFA Champions League, realizza una doppietta a Londra contro l'Arsenal (partita terminata 2-2)[75] riprendendosi dal leggero calo di rendimento di inizio anno e risultando per la prima volta decisivo anche in campo internazionale.[76] Nella doppia sfida in semifinale contro l'Inter non incide e il Barcellona viene eliminato dal torneo. Nonostante l'annata non del tutto positiva termina comunque la stagione vincendo la Primera División (trofeo che si aggiunge alla precedente Supercoppa di Spagna, alla Supercoppa UEFA e al Mondiale per Club) e con lo score di 21 gol (16 in campionato, 4 in UEFA Champions League e uno negli ottavi di Coppa del Re) e 10 assist (7 incampionato, 2 in UEFA Champions League e uno nella semifinale del Coppa del mondo per club) all'attivo. Gioca la sua ultima partita in blaugrana in occasione dell'andata della Supercoppa di Spagna 2010 contro il Siviglia, partita nella quale segna l'unico gol del Barcellona nel 3-1 finale.[77]

Milan

Il 28 agosto 2010 Ibrahimović viene ceduto al Milan in prestito con diritto di riscatto fissato a 24 milioni di euro esercitabile alla fine della stagione da parte della società rossonera.[78] Il calciatore svedese, dopo le visite mediche, firma un contratto quadriennale con la società milanese.[79][80]

Esordisce con la maglia rossonera l'11 settembre 2010 in occasione della seconda giornata di campionato nella partita persa per 2-0 in casa del neopromosso Cesena; titolare, nel finale di gara non trasforma un calcio di rigore colpendo il palo alla sinistra del portiere.[81] Il 15 settembre 2010, alla sua prima partita con il Milan in Champions League contro l'Auxerre, segna le sue prime reti in maglia rossonera (la prima grazie ad un passaggio di testa di Kevin-Prince Boateng, la seconda su assist di Ronaldinho) con la doppietta che determina il 2-0 finale.[82] Segna il suo primo gol in campionato con la maglia del Milan il 23 settembre 2010 nella partita pareggiata per 1-1 all'Olimpico contro la Lazio.[83][84] Alla fine del girone d'andata del campionato risulta il miglior marcatore della formazione rossonera con 10 reti[85] oltre che miglior realizzatore milanista nella fase a gironi della Champions League con 4 gol[86] e miglior uomo-assist del campionato con sette passaggi decisivi all'attivo.[87]

Nella seconda parte della stagione segna con meno regolarità ed è anche costretto a saltare 5 partite per squalifica: le prime due per l'espulsione a causa di una manata data al difensore del Bari Marco Rossi[88] e le altre 3 per l'ammonizione da diffidato (un turno) e la successiva espulsione diretta per offese al guardalinee nella partita contro la Fiorentina, al rientro dalla squalifica precedente.[89][90] Torna a disposizione il 7 maggio 2011 nella gara che il Milan pareggia 0-0 all'Olimpico contro la Roma, risultato che vale la vittoria dello scudetto con i rossoneri a due giornate dal termine del campionato.[91] Questo è il suo ottavo campionato consecutivo vinto sul campo dopo quelli conquistati con Ajax (2003-2004), Juventus (2004-2005 e 2005-2006),[92] Inter (2006-2007, 2007-2008 e 2008-2009) e Barcellona (2009-2010).[93][94] Conclude la prima stagione in rossonero con un totale di 41 presenze e 21 gol, risultando il miglior marcatore stagionale del Milan in assoluto e anche nelle tre competizioni disputate[95][96] e il miglior uomo-assist della squadra in campionato con 11 passaggi vincenti, terzo in assoluto dopo Cossu e Lavezzi.


Nel giugno 2011 vengono confermati i precedenti accordi fra Milan e Barcellona e il cartellino del giocatore viene quindi riscattato dalla società milanese.[98] Il 6 agosto 2011, nella prima partita ufficiale della stagione 2011-2012, Ibrahimović vince la Supercoppa italiana col Milan battendo per 2-1 l'Inter a Pechino, gara nella quale segna la rete del pareggio rossonero;[99] questo gol è, inoltre, il suo 200º da professionista in squadre di club. Il 27 novembre seguente, grazie alla prima delle due reti realizzate a San Siro contro il Chievo, segna il 100º gol personale in Serie A.[100] Come nella stagione precedente, alla fine del girone d'andata del campionato Ibrahimović risulta il miglior marcatore del Milan con 14 gol, record personale al giro di boa della Serie A.[101] Il 6 febbraio2012 viene squalificato per tre giornate a causa di uno schiaffo rifilato a Salvatore Aronica durante la partita di campionato del giorno precedente contro il Napoli.[102] Il 3 marzo seguente, al rientro dalla squalifica, mette a segno la sua prima tripletta con la maglia rossonera, la seconda in Serie A, nella partita vinta per 0-4 in casa del Palermo. A fine stagione le reti sono 35 in 44 partite di cui 28 in campionato, che gli valgono il titolo di capocannoniere della Serie A,[105] secondo personale dopo quello del 2009 con l'Inter. Diventa inoltre il primo e unico giocatore a vincere la classifica marcatori del massimo campionato italiano con due squadre diverse[12] nonché della stessa città.

Paris Saint-Germain

Il 18 luglio 2012 si trasferisce ai francesi del Paris Saint-Germain[106] e, firmando un contratto triennale[107] a circa 14 milioni di euro a stagione,[108] diventa il calciatore più pagato della Ligue 1 e, in quella stagione, il secondo giocatore più pagato al mondo, alle spalle di Samuel Eto'o (20,5 milioni di euro annui).[109] Inoltre, i 21 milioni di euro versati dalla squadra francese al Milan per acquistarlo,[9] lo hanno fatto diventare il giocatore complessivamente più pagato nell'ambito dei suoi trasferimenti (record detenuto in precedenza da Nicolas Anelka): dal Malmö al Paris Saint-Germain, passando per Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan, il cartellino dell'attaccante svedese è costato complessivamente circa 163 milioni di euro.[10] Essendo la maglia numero 10 già assegnata al brasiliano Nenê, sceglie di indossare la 18.[110]

Fa il suo esordio con la squadra francese l'11 agosto seguente, in occasione della partita pareggiata per 2-2 al Parc des Princes contro il Lorient. Lo svedese, in questo match, mette a segno due gol (il secondo dei quali dal dischetto) e colpisce anche un palo.[111][112] Il 18 settembre 2012, all'esordio in Champions League con la maglia dei parigini, mette a segno la prima delle quattro reti con cui i francesi battono la Dinamo Kiev (4-1 il risultato finale). Con questo gol lo svedese diventa il primo giocatore nella storia della competizione ad avere segnato con sei squadre diverse (in ordine cronologico: Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint-Germain).[11] Nel mese di gennaio del 2013, dopo la cessione di Nenê, Ibrahimović per le partite di Ligue 1 prende la maglia numero 10 lasciata libera dal compagno mentre in Champions League continua ad indossare il 18,[110] poiché il regolamento della competizione non consente cambi di numero a stagione in corso.[113] Termina la stagione con 35 gol segnati di cui 30 in campionato, vinto dal PSG, che gli valgono il titolo di capocannoniere della Ligue 1.[114] Risulta inoltre anche il miglior assist-man della Champions League 2012-2013 con 7 assist[115] e ottiene il premio come miglior giocatore della Ligue 1 nell'ambito dei Trophées UNFP du football.


Inizia la stagione 2013-2014 vincendo la Supercoppa di Francia grazie al 2-1 ottenuto il 3 agosto 2013 a Libreville contro il Bordeaux; in questa partita Ibrahimović è autore dell'assist per il gol del pareggio di Hervin Ongenda. Il 23 ottobre 2013, nella partita della terza giornata della fase a gironi della Champions League 2013-2014 vinta dal Paris Saint-Germain per 5-0 in casa dell'Anderlecht, realizza una quaterna, diventando così il decimo giocatore a segnare 4 gol in una sola partita di Champions League. Il 27 novembre seguente, scendendo in campo contro l'Olympiakos, diventa il diciottesimo calciatore a raggiungere le 100 presenze in Champions League; nel corso della partita, terminata 2-1, Ibrahimović segna anche il primo gol dei francesi.[121] Il 4 febbraio 2014 realizza una doppietta contro il Nantes in semifinale della Coupe de la Ligue; ciò permette ai parigini di accedere alla finale. Il 18 febbraio successivo per la prima volta in carriera raggiunge quota 10 gol (ovvero la doppia cifra) in Champions League, grazie alla doppietta realizzata nel 4-0 esterno con cui i parigini battono il Bayer Leverkusen nella gara valevole per l'andata degli ottavi di finale. Conclude la stagione vincendo laCoppa di Lega francese, non disputandone però la finale per infortunio, e bissando la vittoria della Ligue 1. A livello personale, invece, chiude con 41 reti in 46 partite (massimo personale in carriera), delle quali 26 in campionato che gli valgono il secondo titolo di capocannoniere. Inoltre, ai Trophées UNFP du football, ottiene il titolo di miglior giocatore della Ligue 1 per la seconda volta e il premio per il gol più bello, grazie alla rete realizzata di tacco nella decima giornata contro il Bastia.

Comincia la stagione 2014-2015 con la vittoria della Supercoppa di Francia, risultando decisivo con una doppietta nel 2-0 ai danni del Guingamp. L'8 agosto, nella prima giornata di campionato contro il Reims (2-2), realizza i primi due gol stagionali del Paris Saint-Germain in Ligue 1. Il 31 agosto realizza la prima tripletta stagionale in campionato contro il Saint-Étienne, nella vittoria per 5-0 dei parigini.


Nazionale

Dopo aver disputato 4 partite con la Nazionale svedese Under-19, esordisce con la Nazionale maggiore della Svezia il 31 gennaio 2001contro le Isole Fær Øer. Nel corso del 2001 con la Svezia Under-21 prende parte alle qualificazioni all'Europeo di categoria dell'anno seguentedurante le quali disputa 7 partite segnando 6 gol.

A 20 anni viene convocato per la fase finale del Mondiale 2002 dove disputa 2 gare, una nella fase a giorni contro l'Argentina[132] e l'altra negli ottavi di finale contro il Senegal, che elimina la Svezia ai supplementari con un golden goal di Henri Camara.[133]

Si guadagna un posto da titolare accanto a Henrik Larsson in vista del Campionato europeo 2004, dando un fondamentale apporto alla qualificazione della Svezia ai quarti di finale con un gol alla Bulgaria e uno (di tacco) all'Italia. Nei quarti di finale sbaglia uno dei tiri di rigoreche condannano la Svezia all'eliminazione in favore dei Paesi Bassi.

Più negativo per lui risulta il Mondiale di Germania 2006, dove è stato appannato e inconcludente. La Svezia verrà eliminata dalla Germaniaagli ottavi, dove Ibrahimović esce acciaccato prima del termine, e il Mondiale si chiuderà per lui senza gol.

Il suo rapporto con la Nazionale si incrina negli ultimi mesi del 2006. In ottobre, dopo essere stato allontanato dal ritiro dal commissario tecnicoLars Lagerbäck a causa di una "evasione" notturna assieme ad altri due giocatori per festeggiare il compleanno del compagno Mellberg,decide di rinunciare temporaneamente alle convocazioni.

Fa ritorno in rosa solo a fine marzo 2007, per la partita contro l'Irlanda del Nord a Belfast valida per le qualificazioni al Campionato europeo 2008. Nelle successive dodici partite di qualificazione agli Europei non riesce a segnare e tornerà al gol con la maglia della Nazionale soltanto il 10 giugno 2008 in Svezia-Grecia 2-0, primo turno del gruppo D; Il suo ultimo gol con la Svezia risaliva all'ottobre 2005. Nella successiva partita contro la Spagna, persa per 2-1, segna il gol del momentaneo pareggio.

L'11 ottobre 2008 indossa per la prima volta la fascia di capitano della Nazionale svedese, sostituendo l'infortunato Henrik Larsson in occasione della gara di qualificazioni ai Mondiali 2010 contro il Portogallo. Torna al gol in Nazionale, durante le qualificazioni ai Mondiali 2010 contro Malta, nel match finito 4-0 per la Svezia e anche nella partita successiva contro l'Ungheria regalando alla sua Nazionale la vittoria al 94º, successo che però non porterà la qualificazione ai Mondiali agli scandinavi, che si classificano terzi nel loro girone.

Dopo la mancata qualificazione al Mondiale 2010 Ibrahimović annuncia il ritiro dalla Nazionale, salvo poi ripensarci nel luglio successivo facendo il suo ritorno e venendo anche nominato capitano.[2][3] Torna a indossare nuovamente la maglia della Svezia l'11 agosto 2010 in occasione dell'amichevole contro la Scozia,[142][143] andando tra l'altro in rete.

Nel corso delle qualificazioni all'Europeo 2012 Ibrahimović è il miglior marcatore della propria Nazionale con 5 gol in 8 partite. Il 14 maggio 2012 viene convocato dal CT Erik Hamrén per la fase finale dell'Europeo 2012 in Polonia e Ucraina. Nella gara d'esordio dell'11 giugno successivo, persa per 2-1 contro l'Ucraina, Ibrahimović segna la rete del momentaneo vantaggio della propria squadra.[146] Il 15 giugno 2012, causa la sconfitta per 3-2 contro l'Inghilterra, la Svezia è aritmeticamente eliminata al 1º turno.[147] Il 19 giugno seguente, durante l'ultima partita della fase a gironi giocata contro la Francia e vinta per 2-0, Ibrahimović segna il gol del momentaneo 1-0 con una sforbiciata al volo dal limite dell'area.


Nel corso di un'amichevole contro l'Inghilterra svoltasi a Solna nel novembre 2012 per inaugurare la Friends Arena e terminata 4-2 per la Svezia, Ibrahimović segna tutte e 4 le reti della propria squadra, l'ultima delle quali con una rovesciata da 30 metri di distanza dalla porta rimasta sguarnita a seguito dell'uscita del portiere inglese Joe Hart. Per questo gol, nell'ambito delle premiazioni del Pallone d'oro FIFA 2013, vince il FIFA Puskás Award per il gol più bello dell'anno.

Il 4 settembre 2014, grazie alla doppietta messa a segno contro l'Estonia, diventa con 50 reti il bomber più prolifico della storia della nazionale svedese.


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